Palazzo Baronale - Palazzo Campobasso
Secoli XVII - XVIII - XIX - XX
Lo stemma gentilizio posto sopra il portale di accesso reca incisa la data del 1614.
È molto presumibile che l’edificazione del palazzo risalga proprio al primo decennio del XVII secolo, visto che Cesare Pagano, primo barone di Pietrastornina, acquistò dai monaci verginiani il «suolo diruto della cappella della SS. Annunziata». L’acquisto del suolo avvenne nel 1587, tuttavia l’edificazione del palazzo fu voluta da Ugone Pagano, che nel 1600 aveva ereditato il feudo dal padre. Il palazzo fu in seguito acquistato dalla famiglia Lottiero d’Aquino e nel 1745 l’immobile è censito nel catasto onciario come dimora del Principe della Pietra, con una consistenza di «30 membri superiori e inferiori». Ma già nel 1773 il feudatario non risiedeva più in paese, e all’inizio dell’Ottocento l’edificio dell’illustre possessore versava in stato di collabenza, i vani censiti erano diventati 14, e si era già dato luogo al frazionamento della proprietà. Nel 1816 il palazzo risulta intestato ad un ricco possidente locale, tale Gaetano De Luca di Giovanbattista; saranno proprio i suoi eredi che in seguito si divideranno il piano nobile, e creeranno un nuovo ingresso all’edificio aperto sulla Traversa di Via Torre (attuale traversa di Via A. Damiani). Negli anni Venti del Novecento questa parte del palazzo fu occupata dalla locale arma dei carabinieri. In quegli anni (nel 1925), una disastrosa alluvione distrusse l’ala Sud del palazzo, quella costruita sopra il sottostante Torrente S. Martino. Nel 1973 gran parte dell’edificio fu acquistata dagli attuali proprietari. Alla metà degli anni Ottanta del Novecento, l’edificio ha subito un grosso intervento di ristrutturazione, che ne ha profondamente alterato la sua originaria consistenza materiale, e cancellato gran parte dei suoi stilemi architettonici.
Il testo è stato tratto dalla catalogazione dei Beni Storico Architettonici redatta dall'Arch. Giuseppe De Pascale. (L.R. 26/2002).